mercoledì 25 novembre 2015

Da Benito al Ghetto



Roma: Benito al Ghetto
Via dei falegnami, n. 12


Roma ed il ghetto ebraico. Roma ed uno dei suoi quartieri più caratteristici. Suggestivi. Quello in cui perdersi tra le sue viuzze strette. Quello in cui andare a mangiare. Una bici lasciata casualmente fuori dal locale in questione, con tanto di cestino di vimini pieno di fiori. Una botte di vino che funge da tavolino. Un locale vintage, che rievoca i mitici anni '60. Con molti elementi d'arredo che ricordano le vecchie case delle nonne. Il pavimento a scacchi. Una mega lavagna su cui sono riportati i piatti del giorno. Basterà chiudere gli occhi per avere la sensazione di essere tornati indietro nel tempo, in quella che poteva essere un'antica bottega.  Un'osteria dove poter degustare i piatti tipici della tradizione romana, rivisitati in chiave moderna. Carciofi alla giudia, carbonara, cacio e pepe, agnello allo scottadito, puntarelle e molto altro.






(Foto del locale tratte da Google e foto dei piatti scattate personalmente).

giovedì 19 novembre 2015

Messico e Nuvole



Roma: Cùcara Màcara
Viale Gottardo, n. 89-91
06/82001871

Piccante. Dove c'è peperoncino c'è cucina messicana. C'è amore, colore e tanto calore. La cucina messicana è così. O si ama o si odia. Non ci sono mezze vie. Ed io, lo ammetto, ho finito per amarla già al secondo assaggio di tapas. Perché questo ristorantino, nel cuore di Città Giardino, a due passi da Piazza Sempione, vi farà rimpiangere di non aver assaggiato prima d'ora questi piatti. Il locale è piccolo e quindi è consigliata la prenotazione. E' un'esplosione di colori. Di fantasie. Di richiami ad una terra lontana, il Messico. Il nome del locale si ispira ad una filastrocca cantanta dai bambini messicani e la proprietaria è anche la Chef. Il suo obiettivo? Far provare a tutti noi, la vera cucina messicana. E, dato il successo, ci è riuscita in pieno. Calatevi in questa atmosfera surreale e crederete veramente di essere in Messico. Assaggiate le enchiladas, i nachos cucara, la parillada ed il tinga. E non dimenticatevi di assaggiare i dolci, uno più buono dell'altro. Buona la selezione di vini e birre ma la vera protagonista, qui, è il margarita.





(Immagini scattate personalmente).

martedì 17 novembre 2015

QC Terme, un'oasi di relax



Roma (Fiumicino): QC Terme
Via Portuense, n. 2178 A
06/6529444
Prezzo biglietto: 44 euro con ingresso dal lunedì alla domenica

Ci sono posti di cui ci innamoriamo ancor prima di metterci piede. Posti che stando alle testimonianze altrui meritano di essere visitati. Vissuti. Meritano del tempo per poterne godere a pieno. Che sia per un week end o per una giornata intera. Posti che sono rigeneranti. Mens sana in corpore sano, diceva Giovenale. E mai cosa fu più vera. Ci sono momenti in cui occorre staccare la spina. Momenti in cui concedersi un po' di relax. E QC Terme è il posto giusto per farlo. Immergetevi nel verde che circonda Roma. Lasciatevi conquistare da questa SPA appena fuori la Città, nel parco naturale di Traiano. 10.000 mq per coccolare se stessi. Un percorso sotterraneo caratterizzato da vasche sensoriali, cascate di ghiaccio, idromassaggi, saune. E molto altro. E tanti momenti a scandire la vostra giornata di benessere, a partire dal light buffet all'ora di pranzo, al momento del te e dell'aperitivo.Una wellness farm pensata per ritrovare il benessere psicofisico. 

Salus per aquam.





















(Immagini scattate personalmente).

mercoledì 11 novembre 2015

Where to start from







Roma: MAXXI - Museo Nazionale delle arti del XXI secolo
Maurizio Nannucci - Where to start from
Via Guido Reni, n. 4A
www.fondazionimaxxi.it


Sarà che sin dagli anni '60 si è imposto nel panorama culturale, come uno dei protagonisti più originali della scena artistica nazionale ed internazionale. Sarà perché con la sua arte ha sperimentato linguaggi differenti. Serie fotografiche, performance, installazioni luminose ed audio. Sarà perché tre sono gli elementi attorno a cui ruota tale mostra: luce, colore e linguaggio. Sarà perché la sua mostra inizia ancor prima di accedere al Museo. Sta lì, sulla facciata esterna del Maxxi, quasi a voler attendere i visitatori. Un'installazione al neon (More than meets the eye)che sembra uscire fuori dal cemento della facciata principale. Ma la mostra continua dentro il Museo. E' un susseguirsi di installazioni al neon. Di colori. Di suoni. Di poetica. Di percezioni psicologiche ed emotive.







(Immagini scattate personalmente).

martedì 10 novembre 2015

La cucina genovese a Milano




Milano: U Barba Osteria Genovese
Via Pier Candido Decembrio, n. 33

La cucina ligure va in trasferta a Milano, ed è subito amore.
Liguria e Lombardia si incontrano nei pressi di Piazzale Lodi, in un'osteria che vi conquisterà subito.
Un'osteria senza tempo. Con bocciofilo annesso, nel cortile interno. Un locale accogliente, informale.
Dove trascorrere del tempo con gli amici, mangiando un buon piatto di testaroli al pesto.
I mattoncini bianchi al muro, una scritta che capeggia all'ingresso del locale. Delle maxi lampade industriali. I tavoli sociali e quelli singoli. Il pavimento è in legno e alle pareti spuntano maxi tubi in acciaio. Un'intera parete in patchwork raffigura le più illustri personalità liguri.  Le piantine aromatiche a decorare ogni tavolo. Nel cortile, invece, un maxi ulivo. Un design ricercato, che si ispira al vintage. Tanti gli oggetti di recupero, dalla televisione anni '60, al mitico vespino. Il locale si sviluppa su una serie di salette interne ed una zona esterna, con affaccio diretto sul bocciofilo. Ecco, dunque, che si può mangiare alternando il cibo ad un momento di svago, provando a dilettarsi con uno dei giochi più antichi. Ecco uno dei miei nuovi locali preferiti, a Milano.






(Immagini scattate personalmente).

giovedì 5 novembre 2015

40 anni di moda


 
 
Milano: Armani/Silos
Via Bergognone, n. 40 (Zona Tortona)
 
Prezzo biglietto Intero:  12,00 euro
Intero + autoguida:        15,00 euro
Ridotti/Studenti:             8,40 euro


Un percorso tematico per ripercorrere i 40 anni di storia di Giorgio Armani. Uno spazio di 4.500 mq.  Un edificio costruito nel 1950 per la conservazione dei cereali, oggi un museo. Ma non uno qualsiasi. Un'architettura sobria. I pavimenti e le pareti sono in cemento. Il "greige", non a caso, è il colore dominante. Circa 600 abiti esposti e 200 accessori.  4 piani ed una collezioni di abiti dal 1980 ad oggi. Una storia, quella di Re Giorgio, raccontata attraverso i tessuti. Attraverso quei cm di stoffa che hanno fatto la storia. Attraverso quei tagli sartoriali, quelle linee semplici e pulite. Attraverso l'uso di colori neutri. Attraverso quei tagli maschili che si sono adattati perfettamente anche ai corpi più femminili. Questa è la moda secondo Armani. Questa la moda italiana.

"Ho scelto di chiamarlo silos perché lì venivano conservate le granaglie, materiale per vivere. E così, come il cibo, anche il vestire serve per vivere".

































 
 
(Immagini scattate personalmente).